mercoledì 29 giugno 2016

The Hatchet Man

The Hatchet Man William Marshall
My rating: 4 of 5 stars

Prima edizione 1976
Pubblicato 14 luglio 2016 da Prelude Books

Secondo volume della serie "Yellowthread Street", vede i poliziotti della più malfamata stazione di polizia di Hong Kong alle prese con un misterioso assassino, che uccide in modo del tutto casuale, nel buio di una sala cinematografica. Non ci sono testimoni, non ci sono indizi, finché, quasi per caso, il cerchio comincia a stringersi ed emerge il ritratto di un uomo che passa talmente inosservato da sfuggire persino a se stesso, così inosservato da essere lui stesso una vittima.
Il romanzo inizia in modo un po' confuso, un po' sottotono, poi ingrana e torna ai consueti livello di pirotecnica assurdità linguistica.


Second volume of the 'Yellowthread Street' serie, it sees the policemen of the most infamous police station in Hong Kong dealing with a mysterious murderer who kills completely random, in the darkness of a movie theater. There are no witnesses, no clues, until, almost by accident, the circle begins to narrow and comes to light the portrait of a man who goes so unnoticed that slips away even to himself, so unnoticed to be himself a victim.
The beginning of the novel is somewhat a little confused, a little off, then engages and returns to the usual level of pyrotechnic linguistic absurdity.

lunedì 27 giugno 2016

I giorni dell'arcobaleno

I giorni dell'arcobaleno Antonio Skármeta
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Los días del arcoiris - 2011
Pubblicato in Italia 7 maggio 2013 da Einaudi

In questi giorni un po' così del dopo referendum Brexit, oggi che le destre avanzano ovunque, spesso mentendo e distorcendo la realtà, e tutta l'informazione ci spinge a usare la pancia invece che il cervello, mi è capitato in mano questo bel romanzo di Antonio Skarmeta: la storia di un altro referendum andato al contrario di ciò che era nelle intenzioni di chi l'aveva promosso, in questo caso il famigerato dittatore Augusto Pinochet. La storia quindi di come, con soli 15 minuti a disposizione per portare avanti la campagna del no, senza mezzi, con gli amici e i parenti più prossimi che spariscono - e a volte vengono ritrovati cadaveri -, continuamente spiati e minacciati del regime, un pugno di uomini abbia trovato la forza di dispiegare le ali della fantasia, abbia ricordato l'allegria perduta, e abbia liberato il Cile dal grigio della dittatura per ridargli i colori dell'arcobaleno: in un paese libero ciascuno può pensarla a modo suo, ma avere allo stesso tempo in mente una causa comune.


domenica 26 giugno 2016

Yellowthread Street

Yellowthread Street William Marshall
My rating: 4 of 5 stars

Prima edizione 1975
Pubblicato 30 giugno 2016 da Farrago

Una notte qualunque a Yellowthread Street, nell'immaginario quartiere di Hong Bay, Hong Kong, tra poliziotti cinesi e di origine europea, venditori di cibo da strada assassini e privi di licenza (e vien da pensare che il secondo reato sia più grave del primo), signori della mafia cinese che rispettano pedissequamente i limiti di velocità, turisti che si ubriacano e finiscono in galera assieme a marinai americani dediti alla rapina a mano armata e un Mongolo, una montagna d'uomo il cui cervello, per quanto poco, è interamente devoto al crimine, e che verrà fermato solo per sbaglio.
Un libro divertentissimo, pieno di funambolici giochi di parole, purtroppo difficilmente traducibili in italiano, un autentico spasso.


An ordinary night in Yellowthread Street, in the imaginary Hong Bay district, Hong Kong, between policemen of Chinese and European origin, killers and unlicensed street food vendors (and come to think that the second offense is more serious than the first ), the Chinese mafia lords who respect verbatim the speed limits, tourists who get drunk and end up in jail along with American sailors dedicated to armed robbery and a Mongolian, a mountain of a man whose brain, however little, is entirely devoted to crime, and that will only be stopped by mistake.
A fun book, full of acrobatic wordplay, unfortunately difficult to translate into Italian, a real hoot.

sabato 25 giugno 2016

La quinta stagione è l'inferno

La quinta stagione è l'inferno Salvatore Niffoi
My rating: 4 of 5 stars

Pubblicato 26 febbraio 2014 da Feltrinelli

Un giorno un uomo morente viene scaricato davanti alla casa di Veronica e di suo figlio Remundo. Indossa scarpe di marca e calze di seta. L'uomo manca da quella casa da vent'anni, dal giorno stesso in cui gli nacque quel figlio al quale affida, in un lungo delirante monologo, la confessione della sua vita disgraziata e la chiave per un futuro diverso. Perché, pur essendo stato lontano per vent'anni, Bantine non ha abbandonato volontariamente la moglie e il figlio, e da lontano ha sempre protetto i suoi grandi amori. E continuerà a farlo anche da morto, da sotto il melograno, lontano dagli occhi rapaci dei suoi nemici.
Un racconto disperato, terribile eppure pieno di umanità, una delle bellissime storie della Sardegna di Niffoi.


venerdì 24 giugno 2016

Last Winter We Parted

Last Winter We Parted Fuminori Nakamura
My rating: 3 of 5 stars

Titolo originale Kyonen no Fuyu, Kimi to Wakare - 2013
Edizione americana 1 ottobre 2014 da Soho Press

Un giovane giornalista viene incaricato di scrivere un libro su un uomo che ha commesso due efferati omicidi, bruciando vive due donne. Va in carcere a trovarlo, ed esce dal colloquio molto disturbato. Qualcosa in quell'uomo e nella sua storia lo inquieta molto, così come lo inquieta la sua maniacale passione per la fotografia. Seguendo gli indizi che gli dà il fotografo, il giornalista ne incontra la sorella, anche lei con una personalità disturbata, e il misterioso fabbricante di bambole, che gli consegna le fotografie delle donne in fiamme, che tutti ritengono inesistenti. Ma c'è un improvviso cambio di punto di vista, e la storia viene raccontata in un altro modo, da qualcun altro, ancora più disturbato del fotografo, qualcuno che ha pianificato una orrenda vendetta.
Un libro tipicamente giapponese, troppo giapponese per i miei gusti, con personaggi troppo lontani dalla mia sensibilità europea, anche se è stata a suo tempo nutrita da molto Mishima.


A young journalist is commissioned to write a book about a man who has committed two heinous killings, burning alive two women. He gos to prison to visit the man, and leaves the interview very disturbed. Something in the man and in his history grows him very disturbed, as grows him disturbed the man's maniacal passion for photography. Following the clues that gives him the photographer, the journalist met his sister, also with a disturbed personality, and the mysterious dolls maker, who gives him the photographs of women on fire, everyone assumes nonexistent. But there is a sudden change of perspective, and the story is told in another way, by someone else, even more disturbed than the photographer, someone who has planned a hideous revenge.
A typically Japanese book, too much Japanese for my taste, with characters too far away from my European sensibility, even if it was nourished for a long time with a lot of Mishima.

giovedì 23 giugno 2016

Duecentosei ossa

Duecentosei ossaKathy Reichs
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale 206 bones
Pubblicato in Italia 2009  da Rizzoli

Temperance Brennan è garanzia di una lettura d'evasione di qualità più che buona. Lei e i personaggi di contorno sono sempre gli stessi: il bellissimo ispettore Ryan dagli occhi color fiordaliso e dal discutibile umorismo, il gatto Birdie e il personale della patologia legale, questa volta arricchito da un paio di nuovi e poco gradevoli elementi, che ovviamente cercheranno di farsi strada a spese della nostra Tempe, che, come al solito, osso su osso, ne uscirà con i cattivi sconfitti e la reputazione intatta.
Come sempre ben scritto, come sempre ben documentato, come già detto, un ottimo libro da relax.

Prima lettura 1 gennaio 2010


martedì 21 giugno 2016

Modern Rituals

Modern Rituals J.S. Leonard
My rating: 3 of 5 stars

Pubblicato 16 febbraio 2015 da boy meets universe

Dal tronco che raccoglie i miti antichi e li ripropone nel mondo moderno, fuoriesce un nuovo ramo, per la delizia di grandi e piccini. Antichi dei sanguinari sono tenuti prigionieri, e vengono periodicamente nutriti col sangue di uomini, catturati in momenti topici della loro esistenza (devono stare prendendo o salvando una vita) e lasciati in un ambiente artificiale, a fronteggiare fantasmi archetipici e le loro paure, fino a morirne. Ma un rituale non va come dovrebbe, anche e soprattutto perché questa volta il gruppo di persone catturate per il rituale non è quello che sembra.
L'inizio è un po' confuso, e l'argomento del romanzo non è tra i miei preferiti, ma dalla metà in avanti, quando si comincia a capire che l'umanità ha prodotto di peggio di qualche spettro arrabbiato, la lettura diventa davvero divertente.


From the trunk that collects ancient myths and plays them in the modern world, comes out a new branch, to the delight of young and old. Ancients and bloodthirsty Gods are being held, and are regularly fed with the blood of human being, caught in important moments of their existence (they must be taking or saving a life) and left in an artificial environment, to face archetypal ghosts and their fears, until die. But a ritual does not go as it should, not least because this time the group of captured people for the ritual is not what it seems.
The beginning is a bit 'confused, and the subject of the novel is not among my favorites, but from the middle forward, wen you begin to understand that humanity has produced worse than a few angry spectrum, the reading becomes really fun.



venerdì 17 giugno 2016

Semina il vento

Semina il vento Alessandro Perissinotto
My rating: 4 of 5 stars

Per evitare il terrorismo islamico, basta chiudere le frontiere, impedire ai migranti di entrare nelle nostre terre, mantenerci puri e duri nella nostra tradizione, nel nostro possesso del territorio. O no?
Forse in questo ragionamento c'è qualcosa che non va, visto che sempre più spesso i terroristi sono immigrati di seconda o terza generazione, istruiti, provenienti da famiglie laiche. Qualche tempo fa, dopo la terribile strage di Parigi, la madre di uno degli attentatori ha raccontato in televisione si essere stata felice quando suo figlio ha smesso di bere e di fumare erba, ma che adesso, col senno di poi, se avesse saputo che cosa c'era alla base di questo suo ravvedimento, il vino e l'erba sarebbe andati a comprarglieli di persona. Perché questi giovani in estremisti li abbiamo trasformati noi, con le nostre grida di padroni a casa nostra, molto spesso provenienti da chi fino a poco tempo fa le stesse grida le subiva dall'altra parte della barricata, e che così facendo si è costruito una società immaginaria, costringendo gli altri a fare lo stesso. Io sono io e voi non siete un cazzo, sembrano dire gli amministratori beceri che negano alla bella francese, la cui unica colpa è di avere genitori iraniani, di integrarsi nella loro società solo a causa della sua apparente diversità, che le dicono che è una puttana perché ha sposato un italiano, e via dicendo. E così facendo la spingono a conoscere meglio quell'universo di cui mai aveva avuto sentore, e a fare questa conoscenza dalla parte sbagliata, quella del noi contro di voi perché voi contro di noi.
La voce narrante è il marito della donna, accusato di essere suo complice nell'atto di terrorismo in cui lei si è uccisa, in un atto di vendetta nei confronti della sua innocenza, nel senso di accettazione del prossimo, perduta. E pur non essendo complice, l'uomo tuttavia non è estraneo ai fatti, perché ha lasciato cadere nel baratro del radicalismo un'anima pura. In questo senso il romanzo si accosta a L'attentatrice, di Yasmina Khadra, che non a caso viene citato.
Da leggere.


mercoledì 15 giugno 2016

Time Heals No Wounds

Time Heals No Wounds Hendrik Falkenberg
My rating: 3 of 5 stars

Titolo originale Die Zeit heilt keine Wunden - 21 aprile 2015 da Amazon Publishing
Edizione americana 1 giugno 2016 da Amazon Crossing


Hannes, un giovane poliziotto, un po' broccolo per la verità, e che fino a quel momento è stato un poliziotto per scusa visto che faceva parte del reparto atleti, viene avvicinato al lavoro "vero" visto che la sua carriera come sportivo è prossima alla fine, e viene affiancato a un vecchio poliziotto furbo come una volpe. Naturalmente comincia a succedere di tutto: una donna viene trovata annegata - il suo primo cadavere, sul quale vomita - e quasi subito si capisce che non si tratta di incidente o suicidio, ma omicidio, durante le indagini Hannes viene in contatto con una industria farmaceutica dal passato poco pulito, con attivisti anti-Nazi, la scomparsa di una ragazza che apparentemente non ha nulla a che vedere con tutti gli altri e con un vecchio pittore muto e un po' fuori di testa che un mercante d'arte un po' truffatore ha trasformato in un fenomeno mondiale. E così via indagando in giovane Hannes si dimostrerà non così broccolo, e scoprirà un gigantesco bluff, figlio della colpa e della vendetta.
Libro divertente, abbastanza ben scritto, anche se alcuni eventi sono un po' tirati per i capelli.


Hannes, a young policeman, a bit dumb to tell the truth, and who until that time was a police officer by chance since he was part of the athletes' department, is approached to the 'real' job as his career as a sportsman is close to the end, and is joined to a old policeman crafty like a fox. Of course everything begins to happen: a woman is found drowned - his first corpse, on which he vomits - and almost immediately one understand that this is not an accident or suicide, but murder; during the investigation Hannes comes into contact with a pharmaceutical industry with a unclean past, with anti-Nazi activists, with the disappearance of a girl who seemingly has nothing to do with everyone else and with an old painter dumb and a little out of his head that a a little con art dealer has turned into a worldwide phenomenon. And so on investigating young Hannes he will prove to be not so dumb, and discovers a gigantic bluff, son of guilt and revenge.
Funny book, well written enough, although some events are a bit stretched.

venerdì 10 giugno 2016

Il libro delle illusioni

Il libro delle illusioni Il libro delle illusioni by Paul Auster
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale The Book of Illusions - 2002
Pubblicato in Italia 2006 da Einaudi

Sceso in fondo all'abisso della depressione a causa della morte della moglie e dei suoi due figli in un incidente aereo, il protagonista cerca un appiglio per tornare a vivere nello studio di sconosciuti capolavori del cinema muto aventi come protagonista un misterioso e affascinante comico, scomparso improvvisamente e senza lasciare tracce. Questa ossessione si trasforma in un libro e questo libro apre la porta a una serie di eventi imprevedibili che, come una valanga, travolgono tutto ciò che incontrano in una furia di fuoco e morte, ma, incredibilmente, lo lasciano risanato, capace di vivere, anche se, forse, non felice. Questo libro è un viaggio senza ritorno dentro la follia, una ricerca della verità che porta solo confusione, un amore troppo intenso e troppo breve, e una speranza, o meglio, una illusione, che tutto ciò che è accaduto non sia accaduto per niente.

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mercoledì 8 giugno 2016

City of Buried Ghosts

City of Buried GhostsChris Lloyd
My rating: 4 of 5 stars

Pubblicato 30 maggio 2013 da Canelo

La Catalogna non è la Spagna, sembrano spesso e volentieri riaffermare i protagonisti di questa intricata storia che affonda le sue radici nel passato. E' vero, ognuno conosce la storia, quella con la S maiuscola, che gli hanno raccontato, e molto spesso i ritrovamenti archeologici che invece raccontano qualcosa di diverso vengono taciuti, o addirittura distrutti. Ma non è questa la chiave che porterà alla soluzione del mistero, e non lo è nemmeno l'evidente avidità di alcuni dei protagonisti. A risolvere il mistero sarà una squadra di poliziotti feriti e scalcinati, comandati da una donna che non ha ancora fatto i conti con le perdite del suo passato, e forse proprio per questo capace di capire.
Nonostante sia inglese, la conoscenza che Chris Lloyd della Catalogna e dei suoi problemi col governo centrale spagnolo è profonda, e questo romanzo ha il merito, oltre a quello indubbio di essere un ottimo intrattenimento, di generare curiosità per una realtà poco conosciuta.


Catalonia is not Spain, very often they appear to reaffirm the protagonists of this intricate story that has its roots in the past. It's true, everyone knows the story, the one with a capital S, that they told us, and very often the archaeological findings that instead tell something different are silenced, or even destroyed. But this is not the key that will lead to the solution of the mystery, and neither is the obvious greed of some of the protagonists. To solve the mystery will be a team of injured and shabby police officers, commanded by a woman who has not yet come to terms with the losses of her past, and perhaps because of this is able to understand.
Despite being English, the knowledge that Chris Lloyd has of Catalonia and its problems with the Spanish central government is deep, and this novel has the advantage, in addition to be without doubt a great entertainment, to generate curiosity about a little-known reality.

domenica 5 giugno 2016

Tutta la luce che non vediamo

Tutta la luce che non vediamoAnthony Doerr
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale All the Light We Cannot See - 6 maggio 2014 da Scribner
Pubblicato in Italia 20 ottobre 2014 da Rizzoli


Da una parte una bambina cieca, dall'altra un orfanello dai capelli candidi. Lei ha come dono una incredibile curiosità e una altrettanto incredibile forza di carattere, lui una sorellina che, pur essendo più piccola, vede assai bene oltre le apparenze, e un innato talento nei confronti della tecnologia.
Le loro vicende si snodano sullo sfondo della salita al potere di Hitler e della sua inumana macchina di guerra e sterminio. E, come in qualsiasi libro di avventure ben congegnato, della trama fanno parte il Nautilus e una gemma preziosissima, misteriosa e maledetta.
Anche se non si conoscono, i due bambini, ormai diventati ragazzi, sono uniti da qualcosa che riguarda il passato e che permetterà loro di andare oltre ciò che il destino sembra aver preparato per loro, vale a dire il ruolo di vittima e aggressore.
Fortunatamente l'autore, nonostante ce l'abbia fatta temere, ci ha evitato una conclusione troppo banale.
Ottimo impianto storico e scrittura interessante.


sabato 4 giugno 2016

The Angels Die

The Angels Die The Angels Die by Yasmina Khadra
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Les anges meurent de nos blessures - 22 agosto 2013 da Julliard
Pubblicato in Italia col titolo Gli angeli muoiono delle nostre ferite - 30 aprile 2014 da Sellerio
Edizione americana 9 agosto 2016 da Gallic Books


Turambo. Non un nome, ma un soprannome. La storpiatura araba del nome francese del villaggio dove è nato, per non dimenticare da dove viene. Perché un bambino arabo, nell'Algeria dominata dai francesi, non ha altro modo per rivendicare le proprie radici. E Turambo, che sta per essere ghigliottinato, ci racconta la sua triste, ma epica storia, da ragazzino di strada a campione di pugilato, ma mai uomo, mai uomo vero, perché un arabo non è un uomo: è un cane, una scimmia, un oggetto. Tutti sono più importanti di lui. Lui riceve sul ring una gragnola di colpi, ma sono altri a godere delle sue vittorie e a disporre di lui, fino al punto in cui persino l'amicizia, l'unica amicizia di Turambo, scompare sepolta dall'egoismo e dagli affari. E così Turambo, che cerca solo di essere uomo tra gli uomini, e che ritiene il pugilato solo un modo per guadagnarsi la vita, dopo che insieme all'amicizia gli è stato tolto l'amore della sua vita, scenderà in quello stesso inferno dove i pregiudizi avrebbero voluto farlo scendere fin dall'inizio della sua vita.
Il libro è bellissimo, e come sempre la scrittura di Yasmina Khadra, nella pregevole traduzione americana di Howard Curtis, è affascinante. Raccontandoci la storia di Turambo ci fa fare un viaggio indimenticabile nell'inferno del razzismo e del colonialismo, ricordandoci allo stesso tempo che coloro che oggi vorremmo stessero a casa loro sono gli stessi che noi abbiamo privato di una casa, e che pretendiamo che non tocchino le nostre donne perché noi abbiamo trattato le loro come prostitute. Solo la fine del libro non è convincente. Il vecchio Turambo, che una sorta di miracolo ha salvato dalla ghigliottina, diventa un introverso moralista che, come molti vecchi sopravvissuti a loro stessi, non ha più niente di davvero convincente da dirci.


Turambo. Not a name, but a nickname. The Arab mispronunciation of the French name of the village where he was born, not to forget where he comes from. Because an Arab child, in Algeria dominated by the French, has no other way to reclaim his roots. And Turambo, about to be guillotined, tells his sad but epic story, from street kid to a boxing champion, but never a human being, never a real human being, because an Arab is not a human being, he is a dog, a monkey, an object. All are more important than him. He gets in the ring a hail of blows, but others enjoy his victories and command him, to the point where even the friendship, the only Turambo's friendship, disappears buried in selfishness and business. And so Turambo, who just tries to be a man among men, and believes boxing is just a way to earn a living, after that together friendship has been taken away the love of his life, will fall in the same hell where prejudices wanted to get him down from the beginning of his life.
The book is beautiful, and as always Yasmina Khadra's writing, in the remarkable American translation by Howard Curtis, is fascinating. Telling the story of Turambo makes us take an unforgettable journey into the hell of racism and colonialism, reminding us at the same time that those who today we would like they were at their own home are the same that we have deprived of home, and that we claim that they do not touch our women because we have handled their as whores. Only the end of the book is not convincing. The old Turambo, that a miracle has saved from the guillotine, becomes an introvert moralist who, like many older who have survived themselves, no longer has anything really compelling to say.


giovedì 2 giugno 2016

Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo

Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo Svetlana Alexievich
My rating: 4 of 5 stars

Prima edizione settembre 2013
Pubblicato in Italia settembre 2014 da Bompiani

E un giorno l'impero crollò. L'enorme Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, potente e temuta, si è disintegrata in un tempo ridicolo, collassata, come dicono molti degli intervistati in questo libro, sotto il peso del salame e dei reggiseni. Perché l'ideale sovietico che doveva far grande la nazione ne aveva indirizzato tutte le capacità produttive verso i carri armati, dimenticando le esigenze di base della gente. Eppure il collasso di questo impero del male pare aver lasciato un male più grande, lo sgretolamento delle repubbliche ha scatenato faide disastrose e tutti i topi sono usciti dalle fogne. L'autrice ha intervistato con imparzialità ex cittadini sovietici e nuovi russi, eppure si ha come l'impressione che abbia fatto fatica a trovare, tra la gente comune, qualcuno che non fosse, in un modo o nell'altro nostalgico nei confronti dell'ex regime.