martedì 23 luglio 2013

L'evoluzione di Calpurnia

L'evoluzione di Calpurnia Jacqueline Kelly
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale The Evolution of Calpurnia Tate - 2009 da Henry Holt and Compan
Pubblicato in Italia il 20 gennaio 2001 da Salani

Versione al femminile e in ambiente americano di La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrel, mescola naturalismo ed evoluzione, facendo capire come sia difficile per le ragazze dotate di mente scientifica liberarsi dagli stereotipi a cui sono culturalmente costrette.
Ma Calpurnia vedrà la neve, simbolo del suo brillante futuro.
Scritto per i ragazzi, delizioso per gli adulti.


Version from a female point of view and set in America of My Family and Other Animals by Gerald Durrell, blends naturalism and evolution, making it clear how difficult it is for girls with scientific mind to rid themselves of the stereotypes to wich they are culturally constrained.
But Calpurnia will see the snow, symbol of her bright future.
Written for kids, delicious for adults.

lunedì 22 luglio 2013

Ritratto di gruppo con assenza

Ritratto di gruppo con assenza Luis Sepúlveda
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Historias marginales 2 - novembre 2010 da Porto Editora
Pubblicato in Italia il 21 ottobre 2010 da Guanda

Sono racconti, e come sempre i racconti non riescono ad avere una una qualità omogenea, qualità che comunque in questo caso è particolarmente alta e raggiunge vette sublimi in Ritratto di gruppo con assenza, storia della ricerca di un'infanzia perduta a causa della povertà e della violenza, Rapina a mano santa, indirizzato a Ratzinger e da inviare dritto a Francesco, Un cane chiamato Edward, dedicato a un ex cane antidroga diventato squatter e, soprattutto, in Un vecchio che non mi piace, che tocca noi italiani tanto da vicino.
Molto piacevole.


domenica 21 luglio 2013

Fiesta

Fiesta Ernest Hemingway
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale The Sun Also Rises - 1926


Scritto con un linguaggio duro, preciso e didascalico nel quale i dialoghi la fanno da padrone, è uno di quei libri che o si amano o si odiano.
Le ragioni per odiarlo, con gli occhi di oggi, ci sono tutte: i protagonisti sono ubriachi per la maggior parte del tempo, e la loro ubriachezza è descritta nella maniera più realistica possibile e permea le interminabili conversazioni che in certi momenti sfiorano l'assurdo; e poi c'è la corrida, uno spettacolo che noi riteniamo odioso e che molto evidentemente per Hemingway non lo è.
Eppure bisogna pensare a chi sono i personaggi di Hemingway: gente che è sopravvissuta al massacro della prima guerra mondiale, e quando non sono devastati nel corpo (devastazione rappresentata dalla ferita del protagonista maschile, che gli impedisce di avere una relazione fisica con la donna che ama) lo sono nella mente, e l'ubriachezza è il solo modo per vivere in una realtà alla quale non si adattano. E poi, naturalmente, c'è la corrida. Quello che per noi è un abominio è in realtà una catarsi, il toro è una specie di sublimazione della bestialità della guerra, e deve essere ucciso, e il bravo torero è quello che entra nello spazio del toro senza paura, e trionfa uccidendolo.


Written with harsh, precise and instructive language in which the dialogues are the masters, it is one of those books that either you love or hate.
With the eyes of today, there are all the the reasons to hate it: the protagonists are drunk most of the time, and their drunkenness is described in the most possible realistic way and permeates the endless conversations that at times brush against the absurd; and then there is the bullfighting, a spectacle which we feel hateful and very evidently to Hemingway's eyes was not.
Yet one has to think about who are the Hemingway's characters: people who survived the massacre of World War I, and when they are not devastated in the body (represented by injury that devastates the body of the male protagonist preventing him from having a physical relationship with the woman who he loves) they are in the mind, and drunkenness is the only way to live in a reality that does not fit. And then of course there is the bullfighting. What for us is an abomination is actually a catharsis, the bull is a kind of sublimation of the brutality of war, and must be killed, and the good bullfighter is he that enters the space of the bull without fear, triumphs and kills it.

sabato 20 luglio 2013

Il seggio vacante

Il seggio vacanteJ.K. Rowling
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale The casual vacancy - 27 settembre 2012 da Little, Brown and Company
Pubblicato in Italia il 6 dicembre 2012 da Salani

Qualcuno ha definito questo libro della Rowling un Peyton Place inglese, e in effetti i punti di contatto col divertentissimo lavoro della Metallious sono parecchi, ma la Gran Bretagna non è gli States, e quindi alla fin fine le differenze sono molte di più.
La piccola comunità in cui si svolgono gli eventi è densa di personaggi uno più gradevole dell'altro, persino quelli considerati progressisti hanno un'anima nera e scheletri nell'armadio, a partire dal consigliere defunto, quello che determina la vacanza, che per la sua ansia di riscatto ha in realtà reso infelice la moglie.
A fare da sfondo alla vicenda il classismo inglese, nel quale ognuno si regge su qualcun altro che gli è inferiore, in una lotta per la sopravvivenza che alla fine produrrà due vittime innocenti, che alla fine, in quanto ormai cadaveri, riceveranno onori e simpatia di cui non hanno mai goduto in vita.
Un romanzo complesso, migliore nella seconda parte come nella prima, che rivela la scrittrice di razza, che però, dopo il maghetto, ha bisogno di un po' di pratica.


Someone has called this Rowling's book an English Peyton Place, and in fact the ponits of contact with the amusinf Metallious' job are several, but Britain is not the States, and then in the end the differences are many more.
The small community in which the events take place is full of characters one more pleasing than the other, even those considered progressive have a black soul and skeletons in the closet, starting from the deceased councilor, the one that determines the vacancy, which for the his redemption anxiety has actually made unfortunate his wife.
The backdrop to the story is the English classism, in which everyone sustains oneself on someone else, that is lower, in a fight for survival that eventually will produce two innocent victims, that in the end, because now dead, will receive honors and sympathy they never enjoyed in life.
A complex novel, better in the second part as in the first, which reveals the purebreed writer, but after the boy wizard, shee needs a little practice.

venerdì 19 luglio 2013

Il bambino nel bosco

Il bambino nel boscoKarin Fossum
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Den som elsker noe annet - 2007 da Cappelen
Pubblicato in Italia 2008 da Frassinelli

Da anni leggo crime novels provenienti un po' da tutto il mondo. Ritengo che, più di altri tipi di letteratura, mettano in contatto che la società che li ha prodotti, perché la reazione di fronte a un certo tipo di crimine descrive meglio di altre cose i sentimenti di fondo di quella società.
Questo è particolarmente vero in questo libro della Fossum, autrice forse meno celebrata di altri scandinavi, ma che a me piace molto.
E nel suo libro c'è tutta la società norvegese così come io la conosco, una società che ancora non si è resa conto che siamo tutti in balia del peccato originale e del delitto di Caino, e che reagisce a un crimine orrendo come lo stupro e l'omicidio di un bambino con infinita pietà.


mercoledì 17 luglio 2013

Joyland

Joyland Joyland by Stephen King
My rating: 3 of 5 stars

Prima edizione 4 giugno 2013 da Hard Case Crime
Pubblicato in Italia 4 giugno 2013 da Sperling & Kupfer

E' forse la prima volta che assegno tre stelline a un libro del Re, e aggiungo anche che il giudizio è sospeso.
La storia è molto interessante, una delle tipiche storie di formazione che King in questi anni ci ha donato a piene mani, che comprende un orrendo mistero, una scena adrenalinica, e un finale pacificatore. Il problema è che il tutto non suona, più che la voce di King se ne sente il sussurro. Uno spettro della potenza dello scrittore che mi ha fatto fare un balzo indietro negli anni, alle prime traduzioni decisamente approssimative. Ho come l'impressione che S&K stia cercando di tirare il collo alla sua gallina dalle uova d'oro risparmiando sulla traduzione, e sulla correzione di bozze, pure, per non parlar dell'editing.
Insomma che adesso aspetto di ricevere l'edizione originale per un giudizio definitivo.


It is perhaps the first time that I assign three stars to a book of the King, and I add also that the judgment is suspended.
The story is very interesting, one of the typical bildungsroman that King has profusely given us over the years, comprising a hideous mystery, an adrenaline-pumping scene, and a peacekeeping end. The problem is that the whole thing does not sound, rather than King's voice we hear his whisper. A spectrum of the writer's power that made me take a leap back in time, to the first very rough translations. I have the impression that S&K is trying to pull the neck to his goose that lays the golden eggs saving on translation and proofreading, as well, not to speak of editing. So now I expect to receive the original edition for a final judgment.

martedì 16 luglio 2013

La città degli specchi

La città degli specchiJanet Frame
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Envoy from Mirror City: An Autobiography - 1 settembre 1985 da George Braziller
Pubblicato in Italia giugno 1992 da Interno Giallo

Una certa casualità nella scelta delle letture a volte fa fare strani incontri, ed questo il caso di La città degli specchi, che ritenevo un'opera di fantasia e invece è un'autobiografia, e non solo, è il terzo volume dell'autobiografia di Janet Frame.
Fortunatamente la prosa è tale, nonostante la traduzione poco degna, da non rendere necessaria la conoscenza dei due volumi precedenti, e la storia di questa timida scrittrice neozelandese a lungo creduta pazza, come spesso avviene alle donne geniali, dalla Nuova Zelanda all'Inghilterra e ritorno, attraverso la presa di coscienza della propria personalità, del proprio corpo, della propria sanità mentale e, soprattutto del proprio talento, è decisamente avvincente.


venerdì 12 luglio 2013

Il castello di Otranto

Il castello di OtrantoHorace Walpole
My rating: 2 of 5 stars

Titolo originale The Castle of Otranto - 1764
Pubblicato in Italia ottobre 2002 da Mondadori

A volte capitano libri che quando li leggi la prima volta ti piacciono, soprattutto se sei molto giovane, ma quando li rileggi in età un po' meno impressionabile ti chiedi: ma come cavolo ha fatto questo libro a diventare un classico della letteratura?
Il Castello di Otranto è un melodrammone a base di spiriti, in cui tutti cercano di cantare da protagonisti con l'unico risultato di levarsi l'un l'altro la voce e risultare ridicoli.
Il principe Manfredi è malvagio in modo macchiettistico, così come in modo macchiettistico è santa la moglie Ippolita.
Tutti gli altri personaggi poi si distinguono per la messe di incongruenze che spargono a piene mani.
L'unica cosa davvero interessante è la premessa alla prima edizione, di mano di Walpole, che purtroppo però genera delle aspettative che non vengono mantenute.
Resta il valore storico di primo romanzo di genere gotico.


mercoledì 10 luglio 2013

Il giardino di pietra

Il giardino di pietraKjell Eriksson
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Stenkistan - 2001
Pubblicato in Italia 2009 da Marsilio

Un incidente stradale che non è un incidente, un suicidio che non è un suicidio, una scia di morte che come sempre nasce dall'avidità e dalla mancanza di rispetto nei confronti degli altri.
Ma siamo in Svezia, e quindi il lato sociale ha una speciale rilevanza in questo romanzo, a partire dalle gravidanze tormentate che legano vittime e protagoniste.
Molto piacevole.


lunedì 8 luglio 2013

Sulla pelle

Sulla pelleGillian Flynn
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Sharp Objects - 26 settembre 2006 da Shaye Areheart Books
Pubblicato in Italia 5 febbraio 2008 da Piemme

Una giovane giornalista col vizietto di tagliarsi, una madre iperprotettiva e un po' inquietante, una sorellina perversa.
Una famiglia decisamente disfunzionale in un ambiente talmente soffocante che qualche omicidio sembra essere il solo modo di cambiare un po' l'aria.
Anche se poi le cose non sono (tutte) come sembrano.
Bel libro adrenalinico, che si legge volentieri fino alla fine anche se si capisce quasi subito chi ha fatto cosa.


A young reporter with the bad habit of cutting herself, an overprotective mother and a bit disturbing, a perverse little sister. A very dysfunctional family in such a suffocating environment that some homicide seems to be the only way to air a little the rooms.
Even if, then, things are not (all) as they seem.
Beautiful book full of adrenaline, which one reads willingly until the end even if one understands almost immediately who did what.

domenica 7 luglio 2013

L'albergo delle donne tristi

L'albergo delle donne tristiMarcela Serrano
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale El albergue de las mujeres tristes - 1997
Pubblicato in Italia 15 gennaio 2003 da Feltrinelli

Più che bello lo definirei carino, con alcuni momenti intensi, ma anche molti luoghi comuni, e una battaglia fra i sessi che sembra più una rappresentazione che qualcosa di reale, come fa fatica a diventare reale lo strano Albergo.
Sicuramente un ottimo tentativo di descrivere i sentimenti delle donne cilene dopo un periodo difficilissimo, non riesce mai a rendere vivi i suoi personaggi.


sabato 6 luglio 2013

Jane Eyre

Jane EyreCharlotte Brontë
My rating: 5 of 5 stars

Prima edizione 16 ottobre 1847
Edizione italiana febbraio 1995 da Newton Compton

Nonostante la totale assurdità della traduzione in mio possesso, scritta in un italiano arcaico e farraginoso, sono rimasta colpita dalla potenza e dalla modernità di questo romanzo.
Jane Eyre è a tutti gli effetti una donna di oggi, forte, indipendente, sicura di sé, capace di pieno rispetto per se stessa, capace di grandissimi sentimenti, ma anche capace di non perdere il lume della ragione a causa di quei sentimenti, conscia che non è l'abbandonarvisi senza l'aiuto della ragione che le porterà la felicità.
La vita e le opere di Jane non sono mai banali, né convenzionali, e in ogni gioia così come in ogni accidente il suo comportamento è quello che potrebbe tenere una salda donna di oggi.
E' anche un libro con un profondo senso religioso, del tutto privo di bigottismo.
Cercherò la versione in lingua originale, sono sicura che lo gusterò ancora di più.


venerdì 5 luglio 2013

Le dieci donne del cavaliere

Le dieci donne del cavaliere Arto Paasilinna
My rating: 3 of 5 stars

Titolo originale Kymmenen riivinrautaa - 2001 da WSOY
Pubblicato in Italia 12 novembre 2011 da Iperborea

Divertente, ma non del tutto soddisfacente. E' la prima volta che provo un po' di delusione leggendo Paasilinna, ma questa volta il divertentissimo finlandese pare un po' a corto di ispirazione.
La storia parte come sempre in maniera pirotecnica, ma poco a poco si smorza, diventa ripetitiva e alla fine è decisamente giù di tono.
Pazienza, speriamo che gli passi.


mercoledì 3 luglio 2013

Le notti di Strasburgo

Le notti di Strasburgo Assia Djebar
My rating: 3 of 5 stars

Titolo originale 
Les Nuits de Strasbourg - 4 gennaio 1997 da Actes Sud
Pubblicato in Italia 2000 da Il Saggiatore


Non sono riuscita a trovare il bandolo di questo libro, tanti e tali sono i pretesti e le convenzioni necessari per tenerlo in piedi. Le notti d'amore tra i due protagonisti che si danno del voi hanno una passionalità da tragedia greca che in quale modo fa da contrappunto alla mancata messa in scena di una tragedia di Sofocle, e tutti i personaggi sono così sopra le righe da non essere credibili. Al tutto si aggiunge una traduzione pericolante.


lunedì 1 luglio 2013

Considera l'aragosta

Considera l'aragosta David Foster Wallace
My rating: 5 of 5 stars

Titolo originale Consider the Lobster - 31 dicembre 2005 da Little, Brown and Company
Pubblicato in Italia 2006 da Einaudi

Credo di aver goduto poche volte nella mia vita come durante la lettura di Considera l'aragosta, e mai leggendo una raccolta di saggi.
David Foster Wallace è intelligente, brillante, divertente, acuto, gigione, abilissimo in quel gioco delle tre carte che è una scrittura che incolla il lettore alla pagina.
Nonostante i saggi che compongono la raccolta siano un po' datati, le conclusioni che trae e la sua capacità di tenere il lettore per mano anche quando lo spedisce su quelle piste di caccia che sono le note li rendono attuali ed esemplari.
Senza contare che, in quella perla che è Autorità e uso della lingua, ho finalmente trovato una definizione che calza a pennello a me e a quelli come me diversa da "cacacazzo" o "bastardo paranoico" :-D


I think that few times in my life I enjoyed myself as when reading Consider the Lobster, and never reading a collection of essays.
David Foster Wallace is intelligent, brilliant, funny, sharp, ham, very skilled at that shell game that is a writing that glue the reader to the page.
Even though the essays in the collection are a bit dated, the conclusions he draws and his ability to hold the reader by the hand even when he send him on those hunting trails that are the notes, make them current and exemplary.
Not to mention that, at that pearl that is Authority and use of the language, I finally found a definition that fits perfectly to me and those like me different from 'pain in the ass' or 'bastard paranoid' :-D