martedì 4 agosto 2009

Gli insegnamenti di don Juan

Gli insegnamenti di don JuanCarlos Castaneda
My rating: 3 of 5 stars

Titolo originale The Teachings of Don Juan: A Yaqui Way of Knowledge - 1968
Pubblicato in Italia 2005 da Rizzoli

Ho letto Castaneda tanti anni fa, come parte delle classiche esperienze adolescenziali dell'epoca in cui ero adolescente, e avrei considerata chiusa la pratica se non fosse stato per il gruppo di lettura che coordino per conto della biblioteca del mio paese. Insomma che una sera una della partecipanti, a cui toccava l'onere di scegliere il prossimo libro da leggere, disse che non aveva in mente un titolo, ma un argomento, vale a dire certe forme di spiritualità alternative, come quelle di cui parla Coelho oppure Redfield. Dato che non ci sarebbe nessuno dei due senza Castaneda, ne ho proposto la lettura, in particolare per il libro in questione, che presenta il primo approccio dell'antropologo con lo sciamanesimo e la spiritualità alternativa.
Il libro ha due grossi punti deboli, uno relativo alla scrittura, e l'altro relativo al contenuto.
La scrittura risente del fatto che il libro nasce come resoconto di una esperienza scientifica, ed è in pratica il materiale per la tesi in antropologia di Castaneda, e ciò rende ostica la lettura, a causa delle categorizzazioni e dello stile per appunti.
L'altro limite è relativo al contenuto. Castaneda è stato apprendista dello sciamano don Juan, che ha intrapreso con lui il percorso, mediato dall'uso di piante allucinogene, per trasformarlo in un uomo di sapere. Ma Castaneda ha rinunciato all'apprendistato, fermato da quello che don Juan gli aveva descritto come il primo nemico dell'uomo di sapere, cioè la paura. Pertanto la sua esperienza è incompleta e lacunosa, e, in gran parte non compresa. E Castaneda descrive questa sua esperienza incompleta, e questa ha la pretesa di essere la base di una comprensione della spiritualità sciamanica. La sensazione però leggendo gli insegnamenti di don Juan, è che questa conoscenza sia riservata, cioè che l'iniziato non ne debba parlare, e pertanto Castaneda si dimostra, proprio perché ne parla, un adepto incompleto, non titolato a descrivere di questa esperienza, e questo inficia tutta la costruzione che si è fatta su tutto ciò.

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