Chris Pavone
My rating: 4 of 5 stars
Pubblicato 8 marzo 2016 da Crown
Will è un giornalista e viaggia molto. Il suo compito: scrivere articoli sui posti che gli americani devono assolutamente visitare, dove devono mangiare, e raccontare le loro vite quando decidono che in un certo posto non vogliono più essere turisti, ma vogliono viverci da espatriati. Il giornale per cui lavora è antico e famoso, e si chiama The Travelers. Will viaggia così tanto che gli amici, per scherzo, gli chiedono spesso se in realtà lui non sia una spia, ma Will non è una spia, nonostante ogni tanto venga incaricato di trasportare e consegnare strane buste che non possono essere aperte. Will non è una spia finché un giorno una bellissima collega lo seduce e tutto per lui cambia: la sua concezione di se stesso e del suo matrimonio, il modo in cui interpreta i comportamenti di chi lo circonda e, soprattutto, la sua idea di che cosa sia realmente la rivista per cui lavora.
Nonostante alcune banalità e lungaggini della trama, qualche personaggio che non si capisce che cosa ci stia a fare, e qualche complicazione che sembra messa lì solo per il gusto di metterla, è un libro piacevole a abbastanza ben scritto, ottimo per un pomeriggio piovoso, quando il viaggio più lungo che si è disposti a fare è quello per andare in cucina a versarsi un caffè caldo.
Will is a journalist and travels a lot. His task: to write articles
about places that the Americans should visit, where they have to eat,
and tell their lives when they decide that in a certain place they no
longer want to be tourists, but want to live by expats. The newspaper he
works for is ancient and famous, and is called The Travelers. Will
travels so much that friends jokingly often ask him if in fact he is not
a spy, but Will is not a spy, although every now and then is assigned
to transport and deliver strange envelopes that can not be opened. Will
is not a spy until one day a beautiful colleague seduces him and
everything for him changes: his conception of himself and of his
marriage, the way it interprets the behavior of those around him, and
above all, his idea of what really is the magazine for which he works.
Despite
some delays and banality of the plot, some characters that you do not
understand what are doing, and some complication that seems put there
just for the sake of putting it, is a nice book written well enough,
great for a rainy afternoon, when the longest trip that you are willing
to do is to go to the kitchen to pour hot coffee.
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