Joseph Roth
My rating: 5 of 5 stars
Titolo originale Die Geschichte der 1002. Nacht - 1939
Pubblicato in Italia 1985 da Adelphi
In Persia sono state scritte le novelle delle 1001 notte, e Roth ci regala invece quella che dovrebbe essere la milleduesima novella della serie.
La Persia è però solo un pretesto, dato che è lo Scià di Persia, preso da giovanile inquietudine esistenziale, a dare avvio agli avvenimenti recandosi a Vienna, capitale dell'Impero.
Presunto avvio, in realtà, che il vero avvio degli avvenimenti è frutto della noia e della nobiliare vanagloria di un inutile barone, vero e proprio paradigma dello spleen dell'Impero nel momento del suo tramonto.
E ognuno dei personaggi pensa di fare del suo meglio, e invece fa del suo peggio, o meglio, esattamente quello che serve per andare in rovina.
Così il barone e così lo Scià, che tornerà a Vienna, e non capirà perché ci è venuto la prima volta.
L'unico che sa esattamente che cosa fare, e l'inutilità del farlo, è l'eunuco di corte, e solo perché, come dice egli stesso all'inizio, è un castrato.
L'ambiente in cui si muove Roth è lo stesso di Marai, ma la sua scrittura è più moderna e scevra di artifici, e ci fa vedere meglio il nulla in cui si dibatte la società di cui parla.
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