Béla Zsolt
My rating: 5 of 5 stars
Titolo originale Nine Suitcases: A Memoir - 1946
Pubblicato in Italia 18 marzo 2004 da Guanda
Una specie di lungo monologo, una presa diretta della memoria, nella quale l'autore e protagonista descrive l'orrore dell'internamento nel ghetto e la certezza di correre incontro a morte certa. Ormai la guerra è alla fine, tutti lo sanno, eppure la macchina nazista dello sterminio non si ferma, come un qualsiasi animale ottuso non può fermarsi nemmeno se morente.
E l'intellettuale ebreo, l'intellettuale di sinistra che ha combattuto contro tutte le discriminazioni, che ha già patito il confino e il lavoro coatto per le sue idee politiche, prova l'estrema umiliazione dell'annullamento della persona e del progetto di annientamento fisico solo ed esclusivamente per una identità razziale a cui pure sente di non appartenere.
E che cosa sono le nove valigie? Oltre ad essere il concreto fattore che ha portato lui e la moglie a finire nel ghetto, verso il campo di concentramento e la morte, sono il simbolo dell'attaccamento borghese verso i beni materiali, verso tutto ciò che l'autore ha combattuto in tutta la sua vita, e che infatti è solo foriero di distruzione e di morte.
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