Nicola Barker
My rating: 3 of 5 stars
Pubblicato 21 aprile 2016 da William Heinemann
Alla fine dell'ottocento visse in India un santone, uno dei tanti, si potrebbe dire, che quella terra intrisa di misticismo sforna a profusione, se non che questo individuo, a differenza di quasi tutti gli altri, invece di trovare dio attraverso le scritture, lo andava cercando attraverso un rapporto personale, spesso apparendo, agli occhi delle persone normali, niente più che un pazzo furioso. Questo santo pazzo, o pazzo santo che dir si voglia, è tutt'ora conosciuto come Sri Ramakrishna, e questa è una specie di biografia non autorizzata e piuttosto divertente, che racconta la sua storia mettendola in alcuni punti a confronto con quella di Madre Teresa, anche se, secondo me Sri Ramakrishna assomiglia di più a San Francesco, sia dal punto di vista degli atteggiamenti poco ortodossi sia dal punto dei risultati nel campo della ricerca della fede.
La struttura del romanzo è piuttosto insolita, e questo a volte ne rende difficile la lettura, senza contare che nell'ultima parte viene dato eccessivo spazio dato alle lamentazioni di Hridayram, nipote e servitore un po' infedele del guru.
The late nineteenth century a holy man lived in India, one of many, you could say, that that land imbued of mysticism produces in abundance, if not this individual, unlike almost all the others, instead of finding God through scripture, was looking through a personal relationship, often appearing in the eyes of ordinary people, nothing more than a madman. This holy fool, or fool holy, if you prefer, is still known as Sri Ramakrishna, and this book is a kind of unauthorized and quite funny biography, that tells his story comparing it in some points with the one of Mother Teresa , although, in my opinion Sri Ramakrishna looks more like St. Francis, both from the point of view of the unorthodox attitudes both in terms of results in research of the faith.
The structure of the novel is quite unusual, and this sometimes makes it difficult to read, not to mention that in the last part too much space is given to the lamentations of Hridayram, niece and a little infidelservant of the guru.
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