venerdì 20 maggio 2016

Sleeping Giants

Sleeping GiantsSylvain Neuvel
My rating: 3 of 5 stars

Pubblicato 26 aprile 2016 da Del Rey

Il giorno del suo compleanno una bambina, provando la bicicletta nuova, si addentra nel bosco e cade in una buca. Ad attenderla in fondo alla buca c'è una mano, una mano gigante fatta di un metallo sconosciuto e circondata di pannelli dello stesso materiale, coperti di simboli. Sarà il caso, sarà la predestinazione, questa stessa bambina, diversi anni dopo, si ritroverà a capo del progetto per mettere insieme e studiare il gigantesco robot alieno del quale la mano da lei casualmente trovata era solo il primo pezzo. Seguono vicende varie, complete di parecchie manipolazioni in classico stile complottista americano, fino a un finale aperto che fa pensare che, a breve, arriverà un seguito.
Detta così la trama ha un suo interesse, se non che è spezzettata in una serie di interviste ai vari protagonisti fatte da un misterioso personaggio che sembra quasi onnisciente e dotato di poteri fuori dall'ordinario, il quale viene a sua volta intervistato da un personaggio ancora più misterioso che rivela e non rivela di essere un discendente degli alieni che hanno lasciato il robot. Il continuo cambiamento di punto di vista alla lunga diventa pesante da sopportare, senza contare che questo fa spesso perdere la connessione tra gli eventi.
Molti avvenimenti non hanno spiegazione e di molti personaggi non è chiara la motivazione. Certo, come già detto, questo è di sicuro il primo libro di una saga, ma la mancanza di una vera conclusione degli eventi presenti, invece di stimolare la lettura dell'eventuale prossimo volume, rischia di innervosire il lettore.


The day of his birthday a little girl, trying the new bike, goes into the woods and falls into a pit. Waiting for her at the bottom of the hole there is a hand, a giant hand made of an unknown metal and surrounded by panels of the same material, covered with symbols. Will be the case, will be the predestination, this same child, several years later, he finds herself at the head of the project to bring together and study the giant alien robot whose hand she was just randomly found the first piece. Following various events, complete with several manipulations in classic American conspiracy style, up to an open ending which suggests that, in short, a follow will come.
That way the plot has its own interest, except that it is broken up into a series of interviews with various protagonists made by a mysterious character that seems almost omniscient and endowed with extraordinary powers, who is in his turn interviewed by a even more mysterious character who reveals and does not reveal to be a descendant of the aliens who have left the robot. The constant change of perspective in long run becomes heavy to bear, not to mention that this often miss the connection between events.
Many events have no explanation and of many characters the motivations aren't clear. Of course, as I said, this is certainly the first book of a saga, but the lack of a true conclusion of the events, instead of stimulating the reading of any next volume, is likely to irritate the reader.

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