Titolo originale Coule la Seine - 15 novembre 2002 da Viviane Hamy
Pubblicato in Italia 10 novembre 2009 da Einaudi
Una minuscola raccolta di racconti, corredata da qualche disegno, con protagonista Adamsberg, qui in grande spolvero.
Mi vien da pensare che la Vargas dovrebbe cimentarsi più spesso con i racconti.
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Una serie di deliziosi elzeviri, fulminanti per linguaggio e lucidità di argomentazione, anarchici, irriverenti, non rispettosi del potere costituito. Brevi scritti da usare come fiammiferi da accendere nell'emergenza della notte del conformismo e della tragedia nazionale dell'esser italiani, per ritrovare la strada della propria individualità, attuali oggi come negli anni in cui furono scritti.
Un libriccino da tenere sul comodino come un breviario per esorcizzare le angosce quotidiane e una preghiera al dio della stupidità perché si dimentichi di noi.
Titolo originale Die Toten vom Karst - 2002
Traduzione italiana 2004 da e/o
Trieste è una piccola città, apparentemente piuttosto sonnolenta, in cui tra mare, Carso, buone cantine, buona cucina, si vive benissimo e senza traumi.
Ma basta ricordare il passato travagliato e mai risolto di questa città di confine, e tutte le anime che ha incarnato e incarna, per rendersi conto che la tranquillità è solo lo strato si nebbia che nasconde tensioni feroci.
E infatti un attentato e un omicidio orribili, legati l'uno all'altro da vendette del passato, squarciano la sonnolenza, sullo sfondo di mai sopite spinte nazifascistoidi.
Fa niente che poi le motivazioni siano altre, più umane, passionali, date da amori traditi e torti immaginati.
Anche questo si agita sotto tra il mare e il Carso a Trieste.
Traduzione, purtroppo, al di sotto del minimo sindacale.
Titolo originale El Tercer Reich - 2010 da Anagrama
Pubblicato in Italia 2010 da Adephi
Se non si sapesse che Il Terzo Reich è stato scritto nel 1989 ed è rimasto inedito fino al 2010 mentre Cocaine Nights di Ballard è del 1996, si potrebbe pensare che Bolaño è stato l'ispiratore di Ballard, e invece i due autori sono arrivati in maniera autonoma a descrivere la morte dell'anima.
Il giocatore di Bolaño è un postadolescente che cerca la propria identità attraverso un wargame avente lo scopo di ribaltare gli avvenimenti storici. E' un campione del gioco, scrive articoli, è, nel suo ristretto ambito, una celebrità, e lui solo non vede il pericolo a cui va incontro, quello della fossilizzazione, della mancata crescita interiore.
Ci vorrà la solenne sconfitta da parte di un absolute beginner, che, ribadendo la realtà storica e facendogli temere le forche di Norimberga, lo costringerà a uscire dalla sua impasse esistenziale.
In questo Bolaño si rivela assai più ottimista di Ballard, per il quale il riscatto è sempre un fattore minoritario.
Titolo originale El sueño del celta - 3 novembre 2010 da Alfaguara
Pubblicato in Italia 2011 da Einaudi
Non mi è chiaro il motivo per cui Vargas Llosa si sia dedicato al genere biografico, o forse sì, data la sua attuale deriva nazionalista. In ogni caso la memoria che ricostruisce è quella di un personaggio controverso, tormentato e modernissimo, che dove passò lasciò un segno potente, a partire dalla gioventù nel Congo Belga, del quale svelò l'orrenda mistificazione, poi l'Amazzonia e infine l'indipendenza dell'Irlanda, per la quale morì.
A suo tempo letteralmente cancellato per una sua mai veramente provata omosessualità, a Vargas Losa il merito di renderlo di nuovo presente, e di farci ricordare che senza di lui Cuore di tenebra non sarebbe mai stato scritto.
Una lettera anonima, due morti ammazzati dei quali uno è il vero obiettivo e l'altro un effetto collaterale, un delitto che si vuole passionale. Tutto chiaro, o no?
Non so dire se è Sciascia incredibilmente moderno, oppure è la realtà italiana che non è cambiata di una virgola in tutti questi anni.
Sicuramente la chiesa, la politica, la piccineria della gente, gli intrallazzi, l'omertà e la mafia non sono diversi, ora come allora.
In più, il libro è scritto benissimo.
Titolo originale Sans feu ni lieu - 1997
Pubblicato in Italia 2003 da Einaudi
Troppo facile, veramente troppo facile incolpare un idiota che si fa notare sulla scena di alcuni efferati delitti dei delitti stessi. E infatti le apparenze ingannano, quasi sempre almeno, e l'ostinazione di chi è convinto che l'imbecillità non sia colpevolezza, e anche di chi non è molto convinto, ma, pur recalcitrante è costretto ad indagare, darà i suoi frutti.
Forse il migliore tra i romanzi della serie degli evangelisti, non un capolavoro ma una lettura molto divertente.
Noi siamo la lingua che parliamo? Questo è il tema di questo interessantissimo e insolito romanzo ambientato durante la seconda guerra mondiale, dove un medico cerca di ricostruire quella che lui ritiene essere l'identità di un marinaio gravemente ferito e in preda all'amnesia insegnandogli quella che ritiene essere la sua lingua, il finlandese.
Ma la scintilla del riconoscimento non scatterà, sia perché l'uomo non è finlandese, ma soprattutto perché, quando sarebbe quasi pronto a rinunciare alla ricerca del suo passato, viene a conoscenza dell'equivoco che ha generato il suo falso riconoscimento.
Una dimostrazione di come una trama legata esclusivamente alla linguistica possa generare un romanzo davvero avvincente, e la scelta del finlandese, una delle lingue più complicate e misteriose parlate in Europa, rende ancora più preziosa la vicenda.
Titolo originale The Forest House 1993
Pubblicato in Italia 1 ottobre 1995 da TEA
Libro di poco spessore, fondamentalmente un fumettone storico/fantasy che racconta dell'integrazione tra i popoli della Britannia e i romani invasori, tra matrimoni misti, fanatismi vari, incantesimi e politica, identica ora come allora.
Il messaggio fondamentale è che le donne "do it better", in qualsiasi campo, dalla comprensione del mondo alla comunicazione con gli dei, messaggio che sono pronta a sottoscrivere, anche se non è proprio così semplice.
Fortunatamente la scrittura è ottima, e il romanzo, visto come puro intrattenimento, si legge volentieri.
Titolo originale Picnic at Hanging Rock - 1967
Pubblicato in Italia 28 aprile 2000 da Sellerio
Una specie di mistero della camera chiusa che però si svolge sulle pendici di un picco vulcanico piuttosto misterioso.
Tre donne scompaiono e una quarta viene ritrovata viva e in buona salute quando ragionevolmente non dovrebbe esserlo.
Da nessuna parte c'è una soluzione del mistero, e forse è meglio così perché una soluzione avrebbe banalizzato il testo, che invece è una deliziosa analisi di caratteri più o meno forzati dalla loro posizione sociale e dagli usi e costumi dell'epoca.
Titolo originale Para que no me olvides - 1993
Pubblicato in Italia 2000 da Feltrinelli
Blanca è la moglie perfetta per un certo tipo di uomo in un certo tipo di società, bella, dolce, remissiva, di poca ma scelta cultura e di poche domande, docile alle pretese e ai pregiudizi di chi la "governa".
Blanca è una donna cilena di quella classe dominante che ha sostenuto Pinochet e che dopo la dittatura è comunque restata a galla, non così compromessa da diventare impresentabile.
Ma Blanca a un certo punto viene in contatto con gli altri, e la vita e il dolore degli altri la contamina, la spinge a pensare a se stessa, e forse la spingerà a ribellarsi a una vita in cui invece di agire è agita.
E a questo punto la malattia la coglierà, togliendole paradossalmente la parola, e solo nell'accettazione e nell'abbandono alla malattia Blanca troverà finalmente se stessa.
Anni della nostra vita, anni che da un certo punto in poi ricordo bene, anni in cui lo stato mostrava di non aver mai smesso di essere fascista, e poi la perdita dell'innocenza delle bombe, le strategie di controllo che hanno portato alle ignobili stragi di stato, la malavita, soprattutto quella milanese di quei tempi, più allegra e vicina alla gente della trista cupezza di quella di oggi che si richiama a mafia e camorra e ai loro riti medievali, il gergo e il dialetto.
E i sentimenti di chi si trova da una parte e dall'altra della barricata, l'evoluzione e la disillusione.
Un romanzo apparentemente semplice (un altro di quei libri noir, direbbe qualcuno), eppure uno di quei libri che superano la veste romanzesca per diventare tracce di memoria.
Titolo originale The Songlines - 1986
Pubblicato in Italia 10 maggio 1995 da Adelphi
Un po' romanzo, un po' saggio, un po' autobiografia, un po' libro di appunti e riflessioni.
Attraverso il contatto, privo di pregiudizi e completamente disinvolto, con gli aborigeni australiani Chatwin ripensa allo sviluppo dell'uomo moderno, ne definisce le tappe, ne riconosce l'aggressività e gli archetipi.
Zeppo di spunti per riflettere sulla nostra vita, impossibili da cogliere tutti alla prima lettura, e quindi da riprendere in mano spesso e volentieri, e sarebbe bellissimo che ne esistesse una versione con pagine bianche di tanto in tanto, per aggiungere le proprie scoperte a quelle dell'autore.
Titolo originale The Day of Creation - 1987
Pubblicato in Italia 1988 da Rizzoli
Uno dei più onirici libri di Ballard, un ibrido tra la genesi e Cuore di tenebra.
C'è la creazione di un fiume, che sgorga in mezzo al deserto dalla voragine lasciata dalla rimozione di una mostruosa radice, c'è il viaggio lungo il fiume e la progressiva perdita dell'innocenza dell'uomo che, nella suo cieca arroganza di bianco è convinto di aver fatto nascere il fiume, e del fiume stesso.
E c'è una piccola Eva primitiva, che non si congiungerà con l'Adamo bianco, decretando la fine di tutto.
One of the most dreamlike books in Ballards production, a crossbreed between The Genesis and Heart of Darkness.
There is the creation of a river, which flows across the desert from the hole left by the removal of a monstrous root, there is a trip down the river and the gradual loss of innocence of the man that, in his white man blind arrogance believes he has given birth to the river, and of the river itself
And there is a small primitive Eve, who don't have intercourse with the white Adam, decreeing the end of everything.
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Devo confessare che si tratta del mio primo Pasolini, e forse non è stata una scelta felice. Le due opere che compongono il libro, Atti impuri e Amado mio, sono scritte meravigliosamente, ma le ho trovate faticose lo stesso. Forse perché giovanili e autobiografiche, relative ad un periodo in cui Pasolini scopriva la propria omosessualità e ne era tormentato, anche grazie alla morale dell'epoca, forse perché la sensualità derivante dalla commistione di eros e thanatos che è tipica dei tempi di guerra è lontana dal mio sentire.
In ogni caso una lettura necessaria per avvicinarmi finalmente a un grande scrittore.
Come con leggerezza si può parlare di una tragedia, quella di Margherita e della sua famiglia, ma soprattutto quella di tutti noi, che a furia di voler combattere natura e umanità stiamo diventando mostri plastificati e insensibili, incapaci di vedere la magia della terra, buoni solo come carne da cannoni.
Non il miglior libro di Benni, ma sempre un'ottima lettura, e un diverso modo di approfondire le cose.
Prima lettura: 2005
Titolo originale The Stand - 1978
Pubblicato in italia 1995 da Bompiani
Ho letto la prima versione de L'ombra dello scorpione un infinito numero di anni fa, e me ne era rimasta una sensazione di orrore, di qualcosa di malvagio che va a toccare le corde archetipiche che stanno dentro l'umanità, e questa sensazione si è ripresentata con la lettura della versione integrale, forse un po' diluita dagli orrori veri che più o meno costellano la vita di tutti noi e che ci aiutano a distinguere ciò che veramente ci fa paura e ciò che invece potremmo sopportare, categorie peraltro del tutto soggettive.
Resta il fatto che durante la lettura di tutta la prima parte del libro qualsiasi sequenza di tre starnuti è riuscita a innervosirmi.
Come sempre il Re è un lucidissimo conoscitore della psicologia umana, e qui indaga la mania religiosa come e meglio di un qualsiasi sociologo cattedratico, per concludere, da vero individualista americano qual'è, che è meglio non fermarsi, non aggregarsi, se si vogliono mantenere la propria autonomia e umanità.
Parlando di contenuti, la versione integrale aggiunge poco all'essenza del libro, ma è molto più scorrevole e priva di faticosi salti logici rispetto alla prima versione.