domenica 4 settembre 2016

Il Cinghiale che uccise Liberty Valance

Il Cinghiale che uccise Liberty Valance Giordano Meacci
My rating: 2 of 5 stars

Pubblicato 3 marzo 2016 da Minimum fax


Belle idee, un sacco di belle idee, troppe belle idee, che purtroppo non riescono a fare un bel libro, a dispetto della buona scrittura, di un linguaggio a volte pirotecnico e di momenti davvero intensi.
Due sono le sottotrame principali: due adolescenti che vedono, con attenzione da cinefili maniaci, un vecchio film con John Wayne, analizzandone i singoli fotogrammi e le singole battute (e a me, che cinefila non sono questo ha ricordato un film che ho quasi sicuramente visto, ma del quale non rammento il titolo), e il diventare senziente di un cinghiale, che spia gli umani - gli Alti sulle Zampe - cercando di appropriarsi del loro linguaggio, e di progettare azioni eclatanti che risparmino la sua specie dal diventare saporiti spezzatini. Già è molta roba, ma su questo tronco si innestano rami di specie diverse: un ragazzino con un occhio nero e uno azzurro che verso la fine del romanzo patisce di atroci mal di testa, che fanno pensare a un parto divino tipo Atena che nasce dalla testa di Zeus, ma è un pensiero mio, ché l'autore lascia la cosa lì, sospesa. Poi ci sono un paio di suicidi per impiccagione, dei quali uno quasi certamente fasullo, con una modalità mafiosa e di traffico internazionale di veleni che avrebbe meritato di migliore investigazione, tradimenti, dispetti e altre storie di paese, tutto lasciato lì, senza né capo né coda.
Un libro insomma che ha molti buoni spunti, ma che avrebbe dovuto essere potato meglio.


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