Philip José Farmer
My rating: 4 of 5 stars
Titolo originale Jesus on Mars - 1979
Pubblicato in Italia 1991 da Mondadori
La prima astronave terrestre atterra su Marte, in seguito a una spedizione organizzata perché, dopo molte osservazioni, una strana caratteristica del suolo marziano si è rivelata essere un'astronave sepolta. Due membri della spedizione, il capitano Orme e il suo vice, scendono a terra, altri due, tra cui l'unica donna, restano in orbita. L'inizio è quello di un romanzo di fantascienza classica, compreso il fatto che i due terrestri vengono prontamente catturati dai marziani. Se non che il 50% di questi marziani è umano e parla lingue terrestri dichiarate morte dal qualche secolo: greco antico e aramaico. L'altro 50% è costituito da alieni umanoidi. Ma la cosa più sconvolgente è che la religione dei marziani è l'ebraismo ortodosso, con l'unica variante che credono che il Messia sia venuto. Lo credono perché il Messia, che dichiara di essere sì figlio di Dio, ma solo adottivo, vive in mezzo a loro, in un globo sfolgorante che funge da sole in una delle loro caverne sotterranee, e di tanto in tanto scende tra i suoi seguaci, a dirimere questioni di normale e straordinaria amministrazione.
La rivelazione è talmente forte che i tre uomini terrestri decideranno di convertirsi, nonostante Orme sia battista, il suo vice ebreo e il terzo musulmano. La donna invece, atea, non regge allo stress e decide di suicidarsi, solo che su Marte non si muore...
Orme però, nonostante si sia convertito, è pieno di dubbi: quel Gesù che gli ha parlato, e che pare anche trovarlo molto simpatico, è il vero Gesù oppure l'Anticristo? Anche e soprattutto perché, nel frattempo, i marziani hanno deciso che è venuto il momento di far convertire la Terra.
Insolito romanzo si fantascienza teologica, che torna d'attualità in questo momento in cui pare che la gente sia dedita ai credi più strani e stravaganti, e in cui in nome di una religione o dell'altra si torna a morire.
E come sempre, Farmer si rivela un grande sociologo.
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