Aldous Huxley
My rating: 5 of 5 stars
Titolo originale Brave New World/Brave New World Revisited - 1932
Pubblicato in Italia 1 settembre 2000 da Mondadori
Huxley definisce la sua opera più famosa "una favola", e in effetti l'impianto è favolistico nel miglior senso del termine, accomunando Il mondo nuovo con le opere di Andersen e dei Fratelli Grimm.
Il mondo nuovo di Huxley è pacificato, tutti sono predestinati e felici, c'è piena libertà di essere se stessi, in quanto nessuno, tranne pochissimi, riesce a desiderare qualcosa di diverso da ciò che ha, e se proprio proprio è stressato, può ristabilirsi con la droga perfetta.
Un'utopia insomma, una orribile utopia, che toglie agli uomini la libertà così come l'hanno tolta la religione e il senso di colpa al "Selvaggio" una versione un poco più tormentata del Candido di Voltaire.
Seguono la favola i saggi che costituiscono il "Ritorno al mondo nuovo", nei quali Huxley approfondisce le sue teorie e traccia, sulla base di quelle, la strada che secondo lui l'umanità sta percorrendo per sovrapporsi al racconto fantastico, strada che, per moltissimi versi, stiamo veramente percorrendo, a passo di carica.
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