Ink Pieper
My rating: 2 of 5 stars
Pubblicato il 3 marzo 2014 da BookBaby
Di libri post catastrofe che parlano di un'umanità così depauperata da essere ridotta a un solo membro o poco più ce ne sono moltissimi. Le catastrofi sono di tutti i generi, ma ovviamente sempre autoindotte, a partire dalla vetta assoluta di "Io sono leggenda" di Matheson fino all'inquietante "La strada" di Cormac McCarthy passando per il variegato "L'ultimo degli uomini" della Atwood, che non a caso è anche pittrice.
Anche in questo caso gli umani fanno del loro meglio per fare del loro peggio, e il libro mette in campo personaggi che ricordano tanto il Dottor Stranamore e situazioni clonate da Guantanamo.
Insomma che questo libro ricorda un po' troppo il famoso detto "parlare a suocera per far capire a nuora" e tutta la sua originalità consiste solo nel fatto che, per una volta, il sopravvissuto si rivela essere una donna.
La buona scrittura riesce comunque a rendere la lettura un'esperienza piacevole.
Books post catastrophe that speak of a humanity so impoverished as to
be reduced to a single member or so there are plenty. The disasters are
of all kinds, but of course, always self-induced, since the absolute
peak of Matheson' "I Am Legend" up to the unsettling "The Road" by
Cormac McCarthy through the variegated "Oryx And Crake" of Atwood, which
not coincidentally is also a painter.
Again humans do their best
to do their worst, and the book brings into play characters that recall
both the Dr. Strangelove and situations cloned from Guantanamo.
In
short, this book reminds me a little the famous saying "talk to
mother-in-law to make it clear to daughter-in-law" and all its
originality lies only in the fact that, for once, the survivor is
revealed to be a woman.
Good writing still managed to make the reading an enjoyable experience..
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