Aleksandar Tišma
My rating: 5 of 5 stars
Prima edizione 1993
Una cavalcata attraverso l'orrore. Orrore del lager e delle sue abiezioni, orrore dello sprofondamento morale di un uomo che per raggranellare un istante in più di una vita priva di dignità tortura e uccide i suoi simili, orrore di un senso di colpa così mostruoso da ridurre quella vita guadagnata a una morte dell'anima. E come unico riscatto a quell'orrore, a una costante, tremebonda paura, il miraggio di ritrovare quell'unica prigioniera della quale il protagonista intuisce l'essersi salvata. Ma l'orrore non lo risparmierà nemmeno in questo, in fondo siamo in ambiente ebraico e la confessione non esiste, nemmeno tra simili, e quindi questa donna, questo agognato sgravamento della coscienza, verrà vanificato dalla morte.
Uno dei libri più terribili che mi sia mai capitato di leggere, eppure non vorrei non averlo letto.
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