Jake Woodhouse
My rating: 4 of 5 stars
Pubblicato il 26 marzo 2015 da Penguin UK - Michael Joseph
Bene, Amsterdam è la capitale occidentale dell'omicidio, cosa della quale forse sarebbe il caso di avvisare i telegiornali italiani, i quali cercano di far credere al popolo bue di vivere in un mattatoio pur di tenerli davanti al teleschermo e non in giro a far le pulci ai politici. Ma questa è una recensione e non un pezzo politico, e quindi parliamo del libro. La trama è molto complicata, e i personaggi hanno troppi, davvero troppi scheletri nell'armadio. Diciamo che se ne avessero la metà già ne avrebbero molti. L'ispettore Jaap è un sacco alternativo, al punto da essere stato per un certo periodo un monaco zen in Giappone. Questo probabilmente ha senso per chi ha letto il libro che precede questo ma, essendo la storia scritta per essere uno "stand alone" anche se con gli stessi protagonisti, il continuo tornare di Jaap a quel periodo della sua vita è un po' noioso.
Detto questo, e fatta salva la quantità industriale di refusi che ho incontrato nel testo, una volta dipanata un po' la trama il libro scorre via piuttosto bene, soprattutto nella seconda parte.
Ringrazio Penguin UK e Netgalley per avermi fornito una copia gratuita in cambio di una recensione onesta.
Well, Amsterdam is the western capital of murder, something which
perhaps would be appropriate to alert the Italian news programs, which
seek to persuade the people they live in a slaughterhouse in order to
keep them in front of the television screen and not around nitpickings
politicians. But this is a review and not a political piece, and then we
talk about the book. The plot is very complicated, and the characters
have too many, far too many skeletons in the closet. As to say that if
they had half of it it would be already many. Inspector Jaap is very
unconventional, to the point that he was for a whyle a zen munk in
Japan. This probably makes sense for those who have read the book before
this, but since the storyis written to be a "stand alone", although
with the same characters, the costant return of Jaap to that period of
his life is a bit boring.
That said, and without prejudice to the
industrial quantities of typos that I encountered in the text, once
unraveled a bit the plot of the book, it runs off quite well, especially
in the second half.
I thank Penguin UK and Netgalley for giving me a free copy in exchange for an honest review.
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