Patricia Melzer
My rating: 3 of 5 stars
Pubblicato il 12 maggio 2015 da NYU Press
Al termine della seconda guerra mondiale l'Europa, e la Germania in particolare, vissero un enorme ripresa economica alla quale però non si affiancò una altrettanto rilevante ripresa sociale. A causa di compromessi di vario genere la mentalità nazifascista non venne completamente eradicata dalla società, e soprattutto dalla mentalità corrente. A farne le spese furono soprattutto le donne, soggette a una sorta di perenne minorità sociale, fisica e psicologica.
In questo clima piuttosto asfittico cominciarono a comparire gruppi di protesta, che in moltissimi casi presero la decisione di prendere le armi contro uno stato che non pareva volersi evolvere.
Tra gli altri emerse la RAF, Rote Armee Fraktion, che assurse agli onori delle cronache in particolare per la sua "inusuale" componente femminile.
Di questa componente, della sua storia e della sua motivazione, di come lo stato e la società reagirono all'idea di donne "violente", e di come queste donne si rapportarono col più pacifico movimento femminista, parla estesamente questo saggio assai ben documentato.
Purtroppo, nonostante l'interesse dell'argomento e la validità della documentazione, la lettura è resa difficile dalla prosa involuta, dalle continue ripetizioni di concetti e dall'oscurità di alcuni passaggi che dovrebbero invece, almeno da quel che si capisce dalle dichiarazioni dell'autrice, essere chiarificanti.
At the end of World War II Europe, and Germany in particular,
experienced a huge economic recovery which, however, not joined by an
equally significant social reconstruction. Because of various kinds of
compromises the Nazi-fascist mentality was not completely eradicated
from the society, and especially from the current mentality. For it payd
mainly women, prone to a sort of perpetual social, physical and
psychological minority.
In this rather feeble climate began to
appear protest groups, which in many cases made the decision to take up
arms against a state that seemed not to want to evolve.
Among others emerged the RAF, Red Army Faction, that roses to the headlines in particular for its "unusual" female component.
This
component, its history and its motivation, how the state and society
reacted to the idea of "violent" women, and how these women related
themselves with the more peaceful feminist movement, speaks extensively
this very well documented essay .
Unfortunately, despite the
interest of the subject and the validity of the documents, the reading
is made difficult by the convoluted prose, the constant repetition of
concepts and the obscurity of some passages that instead should, at
least from what we understand from the statements of the author, be
clarifying.
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