Ernest Hemingway
My rating: 4 of 5 stars
Titolo originale The Sun Also Rises - 1926
Scritto con un linguaggio duro, preciso e didascalico nel quale i dialoghi la fanno da padrone, è uno di quei libri che o si amano o si odiano.
Le ragioni per odiarlo, con gli occhi di oggi, ci sono tutte: i protagonisti sono ubriachi per la maggior parte del tempo, e la loro ubriachezza è descritta nella maniera più realistica possibile e permea le interminabili conversazioni che in certi momenti sfiorano l'assurdo; e poi c'è la corrida, uno spettacolo che noi riteniamo odioso e che molto evidentemente per Hemingway non lo è.
Eppure bisogna pensare a chi sono i personaggi di Hemingway: gente che è sopravvissuta al massacro della prima guerra mondiale, e quando non sono devastati nel corpo (devastazione rappresentata dalla ferita del protagonista maschile, che gli impedisce di avere una relazione fisica con la donna che ama) lo sono nella mente, e l'ubriachezza è il solo modo per vivere in una realtà alla quale non si adattano. E poi, naturalmente, c'è la corrida. Quello che per noi è un abominio è in realtà una catarsi, il toro è una specie di sublimazione della bestialità della guerra, e deve essere ucciso, e il bravo torero è quello che entra nello spazio del toro senza paura, e trionfa uccidendolo.
Written with harsh, precise and instructive language in which the dialogues are the masters, it is one of those books that either you love or hate.
With the eyes of today, there are all the the reasons to hate it: the protagonists are drunk most of the time, and their drunkenness is described in the most possible realistic way and permeates the endless conversations that at times brush against the absurd; and then there is the bullfighting, a spectacle which we feel hateful and very evidently to Hemingway's eyes was not.
Yet one has to think about who are the Hemingway's characters: people who survived the massacre of World War I, and when they are not devastated in the body (represented by injury that devastates the body of the male protagonist preventing him from having a physical relationship with the woman who he loves) they are in the mind, and drunkenness is the only way to live in a reality that does not fit. And then of course there is the bullfighting. What for us is an abomination is actually a catharsis, the bull is a kind of sublimation of the brutality of war, and must be killed, and the good bullfighter is he that enters the space of the bull without fear, triumphs and kills it.
Nessun commento:
Posta un commento