martedì 15 gennaio 2013

La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme

La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme Hannah Arendt
My rating: 4 of 5 stars

Titolo originale Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil - 17 maggio 1963
Pubblicato in Italia 16 marzo 2009 da Feltrinelli

Eichmann non fu un mostro, questo emerge dalle corrispondenze della Arendt, che seguì il processo tenuto a Gerusalemme.
Non fu un mostro, eppure fu qualcosa di peggio: una persona qualsiasi, dall'intelligenza mediocre, con la personalità di un gregario, ma soprattutto incapace di esercitare qualsiasi tipo di critica nei confronti del sistema costituito.
Esattamente come molti altri assieme a lui, in quei tempi e anche oggi. Volonterosi carnefici di Hitler, secondo una definizione successiva al libro della Arendt, e volonterosi carnefici al servizio di chiunque dia un atomo di potere a queste persone infinitamente piccole.


Eichmann war kein Monster, das von des Arendts Bericht entsteht, die den Prozess in Jerusalem gehalten gefolgt.
Er war kein Monster, aber er war etwas schlechter: ein gewöhnlicher Mensch, mittelmäßige Intelligenz, mit einem geselligen Persönlichkeit, aber vor allem nicht in der Lage, jede Art von Kritik an der etablierten System auszuüben.
Genau wie viele andere mit ihm, in diesen Tagen und auch noch heute. Hitlers willige Vollstrecker, nach einer nachfolgenden von Arendts Buch Definitionund, willigen Vollstreckern in den Dienst jeden, der ein Atom der Macht an diesen unendlich kleinen Menschen gibt.

Nessun commento:

Posta un commento